Once Upon a Time in a Forest

«È stata una sfida riprendere questi giovani nella foresta, dovevamo capire come seguirli senza disturbare il loro lavoro, a volte si muovevano così velocemente! Avevo bisogno di persone che sapessero spostarsi con abilità nella natura e il direttore della fotografia Teemu Liakka riesce a saltare in acqua senza nemmeno disturbarne la superficie e filmare una rana. Insieme al tecnico del suono Pirkko Tiitinen non avevano paura di nulla, volevano imparare ancora di più e ciò è stato fondamentale per far sì che il gruppo si fidasse di noi, rispettandoci reciprocamente.

Era importante cogliere i momenti di tranquillità dei ragazzi in modo che il loro messaggio si comprenda meglio. Se nel film avessero parlato dall’inizio alla fine, nessuno li avrebbe ascoltati. Il loro amore per la foresta è reale, forte, quasi carnale, intimamente coinvolgente, non potevo non tenerne conto. Durante il lungo periodo trascorso insieme mi hanno permesso di accedere ai loro gruppi di discussione privati. Certo, era difficile tracciare un limite, ma sapevo di dover mantenere una prospettiva esterna per rendere questo film il migliore possibile.

Ho cinquantasei anni e avevo bisogno di questa esperienza per istruirmi, per entrare in contatto con questa nuova generazione, recuperare il mio passato più radicale e sostenere la loro protesta. Penso dovremmo farlo tutti. Sono una regista, non voglio insegnare nulla, voglio solo ispirare le persone a pensare a questi problemi e a nutrire più simpatia verso coloro che dedicano la propria vita a prendersi cura di ciò che ci circonda».